WORDS HAVE POWER

Oggi mi sono messa a pensare al concetto di PAROLA.

Come esseri immersi in una società la comunicazione è fondamentale per rimare collegati agli altri, per esprimerci, per creare rapporti.

Usiamo parole quando dialoghiamo.

Usiamo parole per scrivere.

Usiamo parole per comporre canzoni, raccontare storie.

Usiamo parole per descrivere il nostro mondo interno.

Usiamo parole per insegnare, spiegare.

Usiamo parole per lodare, ringraziare.

Usiamo parole per ferire.

Insomma le parole sono lo strumento che usiamo ogni giorno per rimanere collegati al  mondo esterno, difendendo il nostro mondo interno.

Le parole assumono così un significato importante perché possono involontariamente darci o toglierci valore.

Questo secondo me non vale solo per le persone più fragili; vale anche per chi è sicuro di sé, perché una parola che ferisce genera insicurezza a chi non sa sostenerla e rabbia a chi invece non vuole credere nel suo valore; una parola gentile riesce a colpire anche il cuore più duro.

Perciò le parole hanno sempre un peso; anche quelle dette senza voler ferire, con leggerezza.

O le gentilezze dette senza motivo apparente.

E nessuno di noi è immune al potere della parola, detta nel momento esattamente giusto o esattamente sbagliato.

Lo diceva anche il mio amico Freud:

“E’ impossibile conoscere gli uomini senza conoscere la forza delle parole”.

Ognuno di noi alla fine è frutto di parole che non ha ricevuto, parole che avrebbe preferito non sentire, parole che hanno aiutato, parole che hanno seminato incertezze.

E sono sicura che ognuno di noi ricorda esattamente le parole che hanno segnato la propria vita: dette da un genitore, da un familiare, da un insegnante, da un amico, da uno sconosciuto, da un datore di lavoro.

Nel lavoro terapeutico con le coppie, la comunicazione è l’aspetto che viene maggiormente indagato.

Perché è la sedimentazione di modi di comunicare non adeguati che nel tempo genera le incomprensioni e il deterioramento del rapporto.

E mai come nella relazioni di coppia le parole vengono usate, quando il rapporto è in crisi,  per ferire volontariamente e umiliare, partendo dalle debolezze che ben si conoscono, e che sono state protette e sostenute nei tempi migliori.

Mi fa sempre molta tristezza quando questo avviene, perché trovo che sia un gesto vigliacco, alla stregua di una violenza fisica, che cela l’incapacità di affrontare e gestire l’aggressività,

Infondo, per quanto feriti e addolorati,  abbiamo di fronte la persona che amiamo o abbiamo amato, e possiamo fare lo sforzo di far capire quando il suo comportamento ci ha ferito senza bisogno di denigrarla, lasciandole un segno indelebile: si perché le parole dette con la cattiveria nel cuore non si dimenticano mai.

E rendono più difficoltoso il riavvicinamento, perché minano le basi della fiducia e della stima reciproca.

Dovremmo imparare che la rabbia ha sempre parole sbagliate, il rispetto per l’altro può trovare le parole giuste.

Ferire non aiuta mai l’aguzzino, non lo fa mai sentire meglio.

Provare a esprimere costruttivamente il proprio risentimento porta soluzioni ottime nel lungo termine.

Le parole hanno un peso: quello che diamo noi al rispetto per noi stessi e per l’altro.