Andare al cuore.

Sono Francesca.

Abito da sempre tra le colline Vicentine. Finora ho vissuto una vita che molti definirebbero normale.

Mi appassionano le cose semplici, come cucinare dolci, inventare progetti sempre più complessi di come li avevo pensati, dormire fino a tardi, riflettere sulla vita, senza capirla mai.

Quando devo fare una scelta mi serve sempre diverso tempo.

Ma nel lontano Settembre 1995, alla mia prima lezione di psicologia nel mio Liceo Socio – Psico Pedagogico nel centro di Vicenza, ho capito subito che strada avrei percorso.

Non tanto perché sognavo una carriera sfavillante, ma ero insaziabilmente curiosa di approfondire, studiare e capire la natura umana.

Così ho frequentato la facoltà di Psicologia a Padova per la mia prima laura. 

Padova mi ha insegnato il duro lavoro, la pazienza,e a non farsi abbattere dalle avversità. Che le cose non vanno sempre come volevi tu, e che bisogna essere creativi nella soluzione dei problemi.

Per la magistrale mi sono trasferita a Trieste.

Città stupenda, che mi ha fatto sentire a casa, mi ha insegnato a fare da sola, studiare con ritrovata passione e regalato una laurea vista mare.

Tendo sempre a farmi guidare dal cuore.

Per il mio tirocinio ho cercato una realtà dove poter mettere in gioco me stessa più che le mie conoscenze. Volevo un po’ sporcarmi le mani, forse perché credo molto nelle relazioni e nel loro potere.

La famiglia Davide e Golia ,gruppo di Auto-Mutuo Aiuto di Vicenza, mi ha aiutato a farlo

Nei due anni che sono rimasta con loro ho imparato tantissimo, soprattutto a rispettare la bellezza unica che ognuno di noi possiede, e che c’e tanto, tanto da lavorare ogni giorno per tentare di mantenere l’ equilibrio, e che anche con tutta la buona volontà del mondo non è sempre possibile.

La vita a volte prende strade che non pensavi.

E così anche se mi ero illusa che il tirocinio avesse tracciato un percorso che sarebbe durato nel tempo, gli incroci del destino mi hanno condotto in tutt’altra direzione.

Sono ritornata così alle origini: i bambini. Che hanno avuto un ruolo importante nell’arco di tutta la mia formazione. In qualche modo ci sono sempre stati. Per cinque anni mi hanno educato alla bellezza, alla pazienza, all’amore. Mi hanno spinto a lavorare duro per creare progetti per loro e le loro famiglie, dove poter essere accolti, protetti, educati, sostenuti.

Diventare mamma ha cambiato completamente le regole del gioco.

E così mi sono presa una pausa per poter crescere il mio bambino e per imparare a conoscermi veramente.

Mel tempo la passione per la psicologia non mai è sparita. Si è solo trasformata. È diventata più consapevole.

Mi ha portato a intraprendere un nuovo percorso formativo, con l’obiettivo di acquisire nuove competenze in un ambito che mi aveva sempre affascinato: la sessualità e le relazioni di coppia.

Perché, da inguaribile sognatrice romantica, penso che l’amore sia l’energia che può aiutarci a vivere, e che per quanto sia spesso complicato e possa emergere in noi un certo desiderio di eremitismo, la nostra capacità evolutiva dipenda tutto da questo.

Quando al termine del mio tirocinio mi hanno chiesto cosa avrei voluto fare nel mio futuro ho risposto senza dubbio “Lavorare con il cuore” e ora più che mai sono convinta e consapevole che desidero sia così.

Il cuore è il nostro motore e racchiude simbolicamente le nostre emozioni. Il cuore è la nostra anima, il nostro istinto, sa per primo quali sono i nostri desideri, le nostre paure. Il cuore è fatto di zone di luce ma anche di zone d’ombra. Ama e Odia. Il cuore batte forte quando gioisce con noi, e fa male quando soffriamo. Il cuore ci fa essere umani.

E il mio sogno è proprio questo: educare ad essere umani.

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