Ho perso il conto di quante volte nella vita ho detto: da lunedì si ricomincia.

Mi metto a dieta, smetto di farmi prendere dall’ansia, incomincio a fare sport, inizio quel nuovo progetto che ho da tempo in mente, mi prendo i miei spazi.

Invece, poi ci si ritrova il lunedì successivo con gli stessi propositi non rispettati, che ci aspettano e ci guardano ormai con sguardo affettuoso e rassegnato.

Perché alla fine l’essere umano è così..vorrebbe sempre essere diverso ma rimane sempre uguale.

Non parliamo poi dei mesi di settembre e gennaio, che definiscono in maniera perentoria il momento in cui migliorarsi è necessario e quasi obbligatorio.

Ma fino a che punto questa lotta al miglioramento è necessaria e funzionale?

Certo siamo essere portati naturalmente a mutare ed adattarsi alla realtà che intorno a noi continua a trasformarsi, e essere la nostra versione migliore richiede dedizione, lavoro e attenzione, ma fino a che punto si deve spingere la nostra ostinazione?

Il bellissimo libro “Wabi Sabi” di Tomàs Navarro, che con semplicità e professionalità vuole farci scoprire la bellezza dell’imperfezione, inizia con questa frase:

“Siamo prigionieri di un’ansia permanente, alla disperata ricerca della felicità”.

E io aggiungo anche alla ricerca della versione migliore, più perfetta e grandiosa, come se dovessimo fare ed essere sempre la Top.

Il miglio professionista, la migliore madre, il miglior compagno, atletica, ordinato, organizzata, salutista, riposato.

Ma come è possibile essere tutto questo in una realtà imprevedibile e ricca di sfide, e con il fatto di essere umani ricchi di potenzialità ma anche con dei reali ed innati limiti?

Semplicemente non è possibile. E dobbiamo ACCETTARLO.

Con questo non voglio dire che dobbiamo crogiolarsi nei nostri difetti, e mettere la modalità risparmio energetico alla nostra evoluzione personale, ma accettare che possiamo di certo cercare di fare del nostro meglio, ma che questo non è sempre possibile e non su tutti gli aspetti della nostra vita.

Ci saranno periodi in cui riusciremo a magiare sano, fare attività sportiva e il nostro copro ci ringrazierà, ma ci saranno anche giorni in cui avremmo bisogno di qualche cibo consolatorio.

Ci saranno momenti in cui riusciremo a far crescere la nostra professionalità, e periodi in cui la vita ci porterà a concentrare la nostra attenzione su altre priorità.

Ci saranno periodi in cui la nostra vita traboccherà d’amore e altri in cui l’amore dovrà essere ritrovato.

L’importante è capire che dobbiamo rispettare il divenire, avendo la capacità e l’onestà di comprendere le reali priorità del momento, per indirizzare le energie in quello che è giusto, e non nella perenne ricerca di una perfezione, definita da una società che per prima non ha niente di perfetto.

E poi alla fine ogni giorno siamo costretti a ricominciare, sapendo cosa abbiamo lasciato alle spalle ma mai completamente quello che ci aspetta.

“Non ricercare la perfezione, persegui lo sviluppo e la crescita personale; non confondere motivazione con ostinazione. Nessuno è capace di fare qualsiasi cosa.”

Tomàs Navarro